“PAGANI” di Elisa Flaminia Inno
Italia - 2016 - 52’ - distribuito dall’Istituto Luce,
prodotto da Antonella Di Nocera per Parellelo 41
questo quinto incontro con la proiezione del film documentario "Pagani", uscito nelle sale nel 2017, sarà un pomeriggio/sera particolarmente interessante anche per la presenza della regista Elisa Flaminia e di alcuni partecipanti al cast, come Biagio De Prisco, Bruno Buoninconti e Maurizio Graziano a cui si aggiunge la presenza di Pietro Mauriello, voce paganese fresca e intensa che, insieme a Biagino, rinnova la tradizione e allo stesso tempo ripercorre le modalità antiche del canto sul tamburo.
Sarà l’occasione per qualche chiacchiera con la regista e con gli attori ma anche per chiedere ai nostri ospiti di farci ascoltare dal vivo l’espressione originale di una cultura musicale antica.
La cinerassegna nasce dalla collaborazione tra l’Associazione Culturale L’intrecciata e Aria Pagana di Bruxelles e propone la visione di film che narrano attraverso il linguaggio cinematografico aspetti della cultura popolare di varie etnie. Rito, festa, credenze, musica, danza, ... ma anche emozioni, suggestioni, relazioni, modalità di vita, incontro tra modernità e tradizione e “voglia di esistere”.
a Porto Petraio (Funicolare Centrale di Napoli stazione Petraio)
ingresso gratuito riservato ai soci
per i non soci è possibile associarsi in questa occasione e usufruire dell'ingresso gratuito a tutta la rassegna
tutte le attività di Porto Petraio sono gestite dall’Associazione Culturale l’intrecciata (quota associativa anno sociale 10€ )
INFO: gabriele@intrecciata.it 3394362229
------------------------------------------------
"PAGANI" di Elisa Flaminia Inno
Il film concentra la propria attenzione su molti aspetti relativi alla festa della Madonna del Carmelo di Pagani, paese in provincia di Salerno al confine con la periferia napoletana, festa detta della Madonna delle Galline. In particolare lo sguardo della regista si sofferma con belle riprese sull’organizzazione della festa e tutto il lavoro necessario alla sua realizzazione, seguendo i percorsi della tradizione e selezionandone un caso emblematico e storicamente radicato nell’animo dei paganesi. Allo stesso tempo lo sguardo si allarga ad una comunità di uomini uniti dalla devozione alla Madre e dal ritrovarsi in un aspetto particolare dell’omosessualità, unicum della città di Napoli e della sua periferia, che si dispiega con proprie modalità e particolari ritualità che si articolano nel corso dell’anno, seguendo le antiche scadenze rituali.
E così si passa dal fuoco del 17 gennaio al funerale di Carnevale, ai riti e ai canti pasquali, alla figliata dei femminelli, al ballo festivo che riunisce e vivifica, conclude e anticipa nuove scadenze, un mondo in cui è difficile delineare il limite che può distinguere il sacro dal profano...
NOTE DI REGIA
L’idea di realizzare questo film nasce da un percorso di ricerca nelle tradizioni popolari dell’Italia del sud, dalla volontà di raccontare la trasformazione di una religiosità antica che ancora oggi si esprime attraverso espressioni ritualizzate.
Nella Tradizione in Campania vivono usi e costumi del mondo antico, intrecciati in una simbologia che lega la vita umana agli elementi naturali e si esprime attraverso forme contemporanee di devozione. Ciò che oggi viene percepito come spettacolare – le danze popolari, la trance e la comunità come ragione di vita – è il simbolo di un'appartenenza fortissima ad un luogo, della resistenza all'individualismo moderno e di una identità collettiva che in Campania sopravvive protetta dal mistero della fede.
La celebrazione della Madre come garanzia di nuova vita, il culto dei morti e l'interazione con le forze naturali e soprannaturali spaventano l'uomo contemporaneo ormai disabilitato a relazionarsi spiritualmente e materialmente con la sua stessa natura. Nel tempo della comunicazione di massa, i tratti di una cultura tramandata oralmente vengono innestati da sincretismi religiosi, sociali e comunicativi in continua metamorfosi. In questo tempo bisognava squarciare la realtà con l'occhio della macchina da presa, un occhio interno e partecipativo, che apre un varco sulla storia di un sud portatore di tesori immateriali nascosti.
Il film si svolge nelle aree alla periferia di Pompei, dove dopo anni di partecipazione agli eventi devozionali e rituali ho scelto una storia e dei protagonisti. Fonzino con la costruzione del Tosello Madre, costituisce la spina dorsale della struttura narrativa. Il Tosello è ara pacis - antico luogo di culto e aggregazione dove si esorcizza la miseria e si invoca la Madre – come si invocava il sole battendo la Diana, ovvero suonando la tammorra.